Un aggiornamento di come ci si sta muovendo in aiuto dei profughi provenienti dall’Ucraina

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Riceviamo e condividiamo con voi. Sono entrati dall’Ucraina nell’Unione Europea, dal 24 febbraio, poco più di 2 milioni di persone. La maggioranza (1,2 milioni) sono in Polonia, seguita a grande distanza da Ungheria (191mila) e Slovacchia (140mila). Le previsioni ONU ed UE ondeggiano tra i 4 e i 9 milioni potenziali. Si osserva comunque un significativo calo delle uscite dall’Ucraina nella giornata di oggi, verosimilmente perché le strade sono sempre più piene e meno praticabili, perché da diverse città attaccate è difficile fuggire e perché, come spesso capita, la maggior parte delle persone non scappa subito, perché non riesce né vuole farlo.
 
UNHCR ha velocemente predisposto il consueto Operational Data Portal, aggiornato più volte al giorno e contenente dati, valutazioni e schede tecniche, ma anche indicazioni preziose in lingua ucraina e russa. E’ possibile trovare informazioni anche a questa pagina. L’Agenzia ha richiesto 1 miliardo di dollari per sostenere le attività sul campo in Ucraina fino alla fine di maggio, mentre sta fornendo supporto umanitario anche ai paesi confinanti. Sta lavorando per raccomandazioni univoche su temi fondamentali, come: la necessità di applicare la direttiva in modo inclusivo; diversi strumenti per fornire supporto in assenza o in attesa di politiche statali di assistenza (come il cash based support); l’importanza di tutelare le categorie più fragili (a partire da donne sole e bambini) con servizi e attività ad hoc.
 
Con l’attivazione, a decorrere dal 4 marzo, della protezione temporanea, il quadro normativo, almeno a livello UE, si fa più chiaro, ma è solo l’inizio, ora ogni Stato membro dovrà implementare la decisione del Consiglio. La Commissione Europea – DG Home sta lavorando molto assiduamente al fine di raccogliere informazioni, armonizzare gli interventi, fornire linee guida. Entro oggi dovrebbe essere pubblicata una prima linea guida pratica in cui sono tracciate le politiche finora attivate dai Singoli SM, così come informazioni fondamentali, come ad esempio quali sono i “permessi permanenti” rilasciati in Ucraina a cittadini stranieri. Una cosa particolarmente importante sarà la pubblicazione (credo non imminente) di linee guida interpretative degli standard minimi previsti dalla direttiva in termini di servizi erogati. Non mi metto ora a scrivervi quel che ho raccolto in questi giorni, perché appunto la CE pubblicherà a brevissimo un lavoro sicuramente migliore del mio… Le Direzioni Generali su impiego ed educazione sono al lavoro per fornire linee guida per il riconoscimento dei titoli di studio ucraini. 
 
L’EUAA sta monitorando la situazione, ha ricevuto la richiesta formale da parte della Romania dell’attivazione di un supporto specifico per la questione ucraina. In Lituania e in Lettonia è già attiva. L’Agenzia ha pubblicato un primo situational update e sta lavorando su più fronti: la raccolta di informazioni, la predisposizione di piani per il medio-lungo periodo, il supporto alla “relocation” di protetti temporanei tra uno Stato membro ed un altro, ma anche a piani di resettlement (proposti per esempio dagli USA), la redazione di guide giuridiche per le situazioni più verosimili in termini di protezione internazionale (ad esempio sul tema dei disertori).
 
Qualche notizia però in ordine sparso ve la scrivo:
La Croazia ha dichiarato di poter accogliere subito 2.300 persone, e pianifica di poter raggiungere i 17.000.
La Slovacchia ha attivato diversi centri e alberghi sul confine, si discute di finanziare una forma di assistenza economica ai privati che accolgono. Sta ricevendo molte lodi il volantino che la Slovacchia distribuisce al confine, ed effettivamente è molto ben fatto, lo trovate in allegato.
La Repubblica Ceca ha attivato un treno speciale che va a prendere gli ucraini al confine e li porta sul territorio Ceco, dove vengono preparate strutture di prima accoglienza.
Le compagnie ferroviarie Deutsche Bahn (Germania) e OeBB (Austria) hanno previsto biglietti gratuiti per gli ucraini che viaggiano dalla Polonia alla Germania/Austria, per facilitare la loro fuga in sicurezza. 
La WizzAir sta offrendo migliaia di biglietti aerei gratis ai profughi ucraini.
In Polonia, si calcola che al momento circa il 90% degli Ucraini giunti sia accolto da parenti o comunque da privati cittadini, ancora limitati sono gli interventi pubblici. Le organizzazioni attive sul campo, abili ma non abituate a coordinarsi tra loro, per ora reggono il colpo, ma è una cosa destinata a durare non molto ancora, servirà una politica più strutturata.
La Danimarca, che come ricorderete ha approvato tempo fa una legge che prevede la facoltà di confiscare beni ai profughi (perché, si sa, costa mantenerli…), ora è imbarazzata e sta… cercando un escamotage normativo per “non definire profughi” gli ucraini e quindi non essere costretta a confiscare loro i beni… … … … … 
Il Regno Unito sta affrontando in questi giorni uno scontro incandescente su diverse normative, già in vigore e alcune in via di adozione, in materia di immigrazione, asilo, cittadinanza e gestione dei confini. Lo scontro politico è feroce e le due camere sembrano farsi la guerra tra loro, mentre il Governo tenta invano di nascondere le proprie politiche fortemente razziste ed inadeguate. Nessuna reale agevolazione è stata ad oggi concessa agli ucraini, per loro entrare in UK rimane particolarmente difficile.
La Spagna ha dichiarato che estenderà il beneficio della protezione temporanea a tutti gli ucraini presenti sul suo territorio, anche se già lì soggiornanti prima del 24 febbraio ed eventualmente irregolari.
 
Numerosi sono (stati) gli episodi di razzismo e di palese discriminazione nei confronti di cittadini non europei, soprattutto africani, che tentavano di uscire dall’Ucraina. Gli episodi hanno riguardato soprattutto studenti nigeriani, ghanesi e indiani ai confini di Ungheria e Polonia. Le violazioni e i maltrattamenti sono stati così gravi da far muovere perfino l’Unione Africana e IOM. Al momento sembra che la problematica sia, se non rientrata, molto diminuita. 
 
In Italia ad oggi sono arrivate 21.095 persone, di cui oltre 10mila donne e quasi 9mila minori. Le principali città di destinazione sono Roma, Milano, Napoli e Bologna, dove sono presenti le comunità più numerose. Si tratta prevalentemente di arrivi via terra, al confine di Trieste.
Il Ministro dell’Interno ha annunciato che è stato dato mandato all’Agenzia che si occupa di beni confiscati alla criminalità organizzata di censire i beni che possano essere destinati in tempi brevi all’accoglienza dei profughi ucraini.
Ricordo che l’Italia si era detta disponibile ad accogliere un ipotetico 13% del totale dei profughi in UE. Al momento, con la decisione di garantire agli ucraini libertà di circolazione, la prospettiva di fissare a livello UE quote minime/massime vincolanti è da intendersi non più sul tavolo, ma si vedrà…
Le tre ordinanze di Protezione civile finora emanate iniziano a preparare il quadro entro cui gli attori istituzionali coinvolti si muoveranno, in attesa del DPCM attuativo.
Nel frattempo, è stata diramata una nuova circolare ai Prefetti in tema di accoglienza e adempimenti sanitari, con commenti alle ultime ordinanze di PC.
Come avrete letto, particolare rilevanza è data al ruolo delle Regioni e delle Prefetture, ma anche ai Comuni. Alcuni esempi di come le istituzioni si stiano attivando: ANCI Nazionale e regionali vedi anche qui, Prefettura di RomaComune di Romaregione LazioPrefettura di MilanoComune di MilanoRegione PiemonteRegione VenetoPrefettura di Bologna, Regione Emilia-Romagna qui e qui, Regione Campania qui e quiComune di NapoliPrefettura di NapoliPrefettura di CagliariPrefettura di TriestePrefettura di CampobassoPrefettura di FirenzePrefettura di BariPrefettura di Ancona.
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