Anche per noi parte la ‘FASE DUE’ – pacchi alimentari per i poveri del Brasile – un aiuto concreto per chi, se non muore colpito dal virus, muore per certo di fame

0

Ilaria…i poveri mi hanno detto così: o muoio di corona virus o muoio di fame...”

Era l’inizio di aprile quando abbiamo subito accolto le parole dell’amico Antonio dal Brasile.

Con lui siamo riusciti a sostenere 38 famiglie per un totale di 150 persone. Abbiamo comprato 38 pacchi di alimenti del valore di 25/30 euro che hanno coperto circa 15/20 giorni. Ora vorremmo riuscire a fare di più. Il Brasile sta attraversando un momento molto pesante nella lotta al covid19.

“Si aggrava l’epidemia di Covid-19 in Brasile. Il colosso sudamericano, con oltre 5 mila morti accertati, ha superato la Cina in termini di vittime ma la sua politica di contrasto al virus continua ad oscillare tra la fermezza di governatori e sindaci che difendono il lockdown e lo scetticismo del presidente Jair Bolsonaro, arroccato sulla sua linea negazionista nonostante il crollo di popolarità. Il nuovo ministro della Salute, Nelson Teich, è stato costretto ad ammettere oggi che «la situazione sta peggiorando», mentre Bolsonaro ha risposto stizzito ad una giornalista che gli chiedeva un commento sull’impennata di decessi e contagi: «E quindi? Mi dispiace, ma cosa volete che faccia? Mi chiamo Messia (il suo secondo nome, ndr) ma non faccio miracoli…». Teich, che si è insediato da poco meno di due settimane dopo la cacciata di Luiz Henrique Mandetta, diventato una sorta di eroe nazionale per la strenua difesa delle misure di distanziamento sociale, ha ammesso che la «curva dei contagi è in aumento» e che si nota «un aggravamento della situazione in alcuni luoghi dove la crisi è più forte».
Un chiaro riferimento ai focolai di San Paolo, Manaus, Recife e Rio de Janeiro. Nella capitale paulista, epicentro del contagio, le morti sono più che triplicate nelle ultime tre settimane ed i casi sospetti sono quadruplicati. A Manaus, in Amazzonia, il sindaco ha autorizzato da ieri sepolture notturne anche in fosse comuni scavate alla luce delle fotoelettriche. «Stanno mettendo le bare una sopra l’altra, senza rispetto. Mi hanno detto che non c’è spazio e che bisogna seppellire una bara sopra l’altra. Mi sento umiliato», ha raccontato ai media locali Leonardo Garcia, che la notte scorsa ha assistito alla sepoltura di suo padre nel cimitero Nossa Senhora de Aparecida, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. A Manaus sono state eseguite 140 sepolture solo ieri, mentre le cifre ufficiali parlano di 320 decessi per Covid-19 dall’inizio dell’epidemia. È ormai chiaro che le cifre ufficiali sono di gran lunga sottostimate rispetto alla realtà. Ne è convinto anche l’epidemiologo Paulo Lotufo, dell’Università di San Paolo, secondo il quale le morti per Covid-19 nella capitale paulista sarebbero in realtà superiori del 168 per cento.
«C’è stato un aumento di morti per cause naturali del 9 per cento il mese scorso, è una cifra impressionante. Specialmente se pensiamo che la prima morte ufficiale per Covid-19 risale al 17 marzo», ha detto il professor Lotufo, che lamenta il basso numero di test eseguiti. Per correre ai ripari, il governo ha dato il via libera da oggi ai test rapidi anche nelle farmacie. Prorogato di altri 30 giorni anche il divieto di ingresso in Brasile agli stranieri per via aerea, ad esclusione dei residenti permanenti e dei funzionari accreditati presso il governo di Brasilia.
fonte: ilMessaggero.it 29 aprile 2020

La chiusura dei negozi, della circolazione e delle strade ha completamente escluso dal circuito della sopravvivenza quei piccoli venditori ambulanti che si trovano in ogni via delle città del sud del mondo. Piccoli venditori di banane, caramelle o frutta in generale che riescono a sopravvivere nella quotidianità, sono oggi completamente dimenticati dal governo. Nessun aiuto per loro. Nessuno intervento sociale.

Antonio Nozza (educatore della Pastorale del Minore di Alagoinhas , in Brasile da più di 35 anni) cerca oggi, nel suo piccolo, di aiutare alcune di queste persone. 

Più fondi riusciamo a trovare, più famiglie riceveranno la cesta di alimenti. 

E’ un intervento molto semplice, concreto, slegato da ogni altro intervento internazionale. Nessuna grossa organizzazione tra di noi. Solo noi e loro. Ogni fondo raccolto verrà interamente destinato all’acquisto del pacco alimentare.

Un pacco da 35 euro basta per 15 giorni

Un pacco da 25 euro basta per 10 giorni

Un pacco da 15 euro basta per 7 giorni

Se puoi. Aiutaci. Fai un’erogazione liberale sulla Mondeco con la causale ‘o muoio di corona virus o muoio di fame’ oppure contattaci e ti metteremo direttamente in contatto con Antonio!

Grazie!! davvero grazie di cuore!!

 

Share.

Comments are closed.